giovedì 5 aprile 2007

Vagando...

imm 1imm 2

Parliamo un attimo di Alitalia.
La nostra compagnia di bandiera è in vendita, il governo ha da poco messo all'asta la quota di maggioranza e già si profilano all'orizzonte alcuni scenari piuttosto interessanti.
Interessanti, purtroppo, non per noi.
Siamo infatti noi, in pratica, gli attuali proprietari. Sarebbe nel nostro interesse avere una società sana, capace di generare valore o, in caso di vendita, capace di generare ingenti introiti.
Alitalia in questo momento non è nè l'una, nè l'altra cosa.
Sono molte le perplessità che mi accompagnano quando penso a questa vicenda.
Partiamo col vedere il grafico dell'andamento del prezzo del titolo negli ultimi anni.
Perchè questo?
La risposta è banale: il valore in borsa di una società è dato da una summa di fattori tra cui spiccano le prospettive della società stessa per il futuro, la capacità di generare utili etc...
Inoltre il valore di mercato esprime anche quanto costerebbe eventualmente quella società nel caso la si volesse comprare (sto semplificando un po' le cose).
Cliccate ora sulla imm. 1
La prima cosa da notare è che un'azione Alitalia valeva nel 1999 circa 26 Euro. Adesso un'azione vale 1 Euro.
In pratica nel 1999 l'azienda valeva 25 volte quello che vale adesso.
Come è possibile una così enorme perdita di valore?
Alcuni cause le possiamo trovare nella crisi del 2001 (attentato alle torri gemelle), nell'aumento del prezzo del carburante (derivato del petrolio, che adesso costa molto di più rispetta al 1999) etc...
Questi fattori non bastano.
Se infatti cliccate sull'immagine numero due vi comparirà il grafico di British Airways.
E' logico pensare che le due compagnie abbiano vissuto le stesse difficoltà di cui parlavo prima.
Se ci fate caso anche British Airway vide crollare le proprie quotazioni a settembre 2001.
Confrontate i due grafici... cosa notate?
Alitalia ha perso praticamente tutto il suo valore in questi anni, British Airways l'ha raddoppiato.
Ai momenti critici la compagnia inglese ha saputo rispondere. Alitalia no.
Alitalia è l'unica grande compagnia europea che non è riuscita a risollevarsi.

Detto questo è opportuno chiedersi di chi mai sia la colpa.
La risposta non è semplice. Sono molti i fattori che entrano in gioco, tuttavia due risaltano più degli altri:
-i sindacati che si sono opposti ad una politica di licenziamenti;
-il management incapace di dare un futuro all'azienda.

Non entro nel merito dei sindacati perchè rischierei di dilungarmi troppo.
Quello che vorrei farvi notare è un semplice dato riguardo al management.
Il management Alitalia è stato in questi anni quello più pagato d' Europa.
L'ex amministratore delegato del gruppo Giancarlo Cimoli percepiva uno stipendio mensile di circa 200 ooo Euro.
Milioni di Euro pagati ad un manager che traghettava la compagnia verso la bancarotta.
Cimoli veniva dal "risanamento" delle Ferrovie dello Stato e fu nominato nel 2004 per guidare il risanamento di Alitalia.
Un grande successo.
Un ottimo stipendio per un ottimo lavoro. Basti pensare che Cimoli indico il 2006 come l'anno in cui si sarebbe raggiunto il pareggio per poi tornare all'utile...nel 2006 Alitalia ha perso circa 400 milioni di Euro.

Discorsi polemici a parte vorrei evidenziare il dato forse più allarmante di tutta la vicenda:
la totale incapacità della politica di fronte al mercato, al mondo dell'impresa.
Berlusconi ha portato Alitalia al fallimento e ora Prodi la svende.

Notate infatti che Alitalia adesso in borsa non vale niente (1,4 MLD). Non vale niente perchè è organizzata in modo da bruciare risorse.
Vendere ora significa cedere a prezzi irrisori un'azienda potenzialmente florida.
Cosa fare? Ormai non possiamo tornare indietro, vedremo chi riuscirà a prendersi Alitalia e quanto varrà questa azienda fra 5 anni.
Resta soltanto amarezza per come sono andate le cose; ci siamo dimostrati, lasciatemelo dire, davvero degli incapaci.


Piccola parentesi: pensiamo un attimo al caso Fiat. Intorno al 2000 un'azione Fiat valeva circa 40 €, nel 2005 siamo arrivati sotto ai 5 € perchè in quel momento l'azienda bruciava risorse, era in forte perdita e gli scenari non erano dei mogliori. Cosa hanno fatto gli Agnelli? Hanno venduto? NO, hanno incrementato la propria quota, hanno cambiato management introducendo meritocrazia e innovazione.
Adesso Fiat è scambiata a 19€ per azione e può ancora crescere molto.
Fine parentesi. Fine post.

Nessun commento: