sabato 28 aprile 2007

Vagando...

Sul numero di Internazionale oggi in edicola appare, come al solito, un breve articolo di Tito Boeri: il numero.
Tito Boeri si concentra oggi sul 16: in Austria infatti è stato esteso il diritto di voto ai sedicenni. Il provvedimento austriaco vuol porre rimedio al progressivo squilibrio che possiamo osservare nel peso elettorale delle varie generazioni. In Austria, come del resto in tutta Europa, la popolazione sta invecchiando e col tempo, di conseguenza, la fascia anziana supererà nettamente quella giovane in numero di elettori.
Da notare, prima di tutto, che siamo di fronte ad uno dei molti “problemi” riconducibili alla questione del progressivo invecchiamento della popolazione.
Immaginiamoci in una situazione limite in cui siano elettori solo persone anziane: quale peso avrebbero, nei programmi elettorali, le politiche riguardanti il lavoro, l’istruzione, la ricerca etc? ... quasi zero.
Quale invece il peso di affermazioni come: “aumenteremo le pensioni”?
Il mio esempio, evidentemente esagerato, risulta tuttavia efficace in quanto nelle attuali democrazie chi vince lo fa per pochi voti. Lo squilibrio demografico potrebbe incentivare i politici a fare dichiarazioni d’effetto lontane dalla “fattibilità” pratica.

Se il problema c’è, è giusto chiedersi quali provvedimenti prendere.
Ebbene, estendere il diritto di voto ai sedicenni appare una misura alquanto ridicola.
Andare a votare è un’azione che richiede un notevole sforzo da parte del cittadino.
Chi vota deve essere capace di comprendere la realtà che lo circonda, deve riuscire ad andare oltre le dichiarazioni dei candidati i quali sembrano avere risposte per tutti i mali del mondo quando invece portano soltanto proposte più o meno ponderate.
Questa capacità si ottiene (se si ottiene) in un periodo che non è l’adolescenza, di per sé momento di scontro con la realtà che ci circonda e non di comprensione della stessa.

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