lunedì 22 gennaio 2007

(ANSA) - ROMA,22 GEN - Il popolo delle rate continua a crescere: nel 2005 il credito al consumo ha rappresentato il 7,2% del Pil, e nel 2010 arrivera' fino al 10,3%. Lo afferma il primo Osservatorio McKinsey-Il Sole 24 Ore: 'Entro il 2010 le consistenze supereranno quota 130 miliardi di euro, con un aumento del 55% rispetto al 2005. Il 10% della ricchezza del Paese sara' quindi collegata ai prestiti, alla concessione del 5/o dello stipendio, a pagamenti effettuati con carte di credito o alimentati da scoperto in banca'.
Sempre più prestiti. Sta diventando normale indebitarsi per acquistare qualsiasi cosa, dalla casa fino alla televisione. Anche in questo uso seguiamo l'esempio statunitense: consumare, consumare, consumare anche quando non possiamo permettercelo...tanto prima o poi avremo i soldi per pagare i debiti contratti. Inutile dire che la tendenza in atto è sintomo di un cambio di costumi e di un cambio della condizione economica in generale. Gli italiani hanno meno liquidità, ma più voglia di spendere. Chi ci guadagna sono solo le banche, pronte ad assecondare gli spedaccioni in cambio di modesti ( ! ) tassi di interesse.

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