mercoledì 14 marzo 2007

Genialata N°2

Sentivate già la mia mancanza eh?
Tra le strane onde cerebrali che vagano sotto ai miei capelli oggi è riaffiorata una dichiarazione della diva Michelle...la Hunziker.
Ai microfoni di Rai Uno dichiarò:
LA PARANZA SONO IO
(!!)

cerchiamo nelle fonti cosa la Paranza sia:

É una danza
Ma si pensa
Rappresenti l'abbandono di una stronza
Dal calvario alla partenza
Fino al grido conclusivo di esultanza

La paranza é una danza
Che si balla nella latitanza
Con prudenza
E eleganza
E con un lento movimento de panza

Questo quello che dice Silvestri nella sua canzone.
Forse la Hunziker si riferisce all'abbandono della stronza?
...no

Una danza che si balla nella latitanza... immaginatevi per un attimo Bernardo Provenzano che accende lo stereo e si mette, con eleganza, a fare movimenti di bacino.
...improbabile.

Ho meditato su questo...secondo me Michelle vuole fare una citazione colta...
Madame Bovary sono io, frase celebre di Flaubert.
Ecco quello a cui Michelle si riferisce! Uno dei capolavori del realismo francese dell' Ottocento, ma certo!
Flaubert pronuncia quella frase per sottolineare la propria debolezza, che condivide con la protagonista del suo romanzo, nei confronti delle fantasie e illusioni prive di fondamento reale.
Una di queste fantasie è l'invincibile romanticismo che porterà Madame Bovary alla rovina.
Nel romanzo dello scrittore francese in molti vedono anche una critica a delle tipiche figure ottocentesce: il borghese e la sua ipocrisia, lo scienziato e la sua razionalità, la persona di chiesa con i sui riti inutili.

La paranza è emblema della leggerezza, della superficialità. Si balla nella latitanza, con prudenza ed eleganza, dopo che la donna di cui siamo innamorati ci ha abbandonati.
Chi compare nella Paranza? Se in Flaubert lo scenario principale è la borghesia, dove, in quale luogo della società, si svolge la Paranza? Forse nei giovani, in quelle persone che si illudono che andrà tutto bene e, se le cose invece avranno preso una brutta piega sarà stata colpa di altri; nelle persone che ballano per sentirsi vive e fuggono da ogni comportamento razionale (come chi balla nella latitanza).
Che Michelle ci abbia azzeccato? In tal caso, fossi in lei, non sarei tanto orgoglioso.

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