mercoledì 14 marzo 2007

Vagando...

Vi avverto che vi toccherà leggere un po'. Il 6 marzo ho inviato una email all'indirizzo di informazioni dei Verdi. L'argomento trattato è l'acquisto di oppio afghano da parte dei paesi occidentali.
Ieri mi hanno risposto.

Ecco la mia email:

Chiedo scusa nel caso non sia questo l'indirizzo e comunque la sede adatta a chiedere questo tipo di informazioni.
Ho letto e ascoltato dai telegiornali che i Verdi,tramite Bonelli, hanno avanzato la proposta di comprare oppio afghano per produrre medicinali per le terapie antidolore.
Premetto che sono, di principio, favorevole a tale proposta, tuttavia vorrei porre la vostra attenzione sul rapporto dell'ONU riguardo l'oppio afghano.
Faccio riferimento alla pagina web che trovate qui sotto:
http://www.onuitalia.it/events/costa_nato.php
[per chi sta leggendo adesso: vi consiglio di cliccare sul link e leggere l'articolo per intero n.d.r.]

in particolare le righe che potete leggere qui sotto:

Costa ha concluso dicendo: "Non c'è una formula magica per salvare l'Afghanistan. La superficiale proposta di trasformare l'oppio in morfina per l'industria farmaceutica non tiene conto del fatto che è necessario un sistema sicuro, al riparo da dirottamenti sul mercato illegale. In Afghanistan siamo lontani dalla creazione di una struttura nazionale con questo requisito. In secondo luogo non vi è carenza di morfina a livello mondiale e solo quest'anno l'Afghanistan ha prodotto oppio in quantità tali da soddisfare il bisogno mondiale di morfina per cinque anni consecutivi. In ultimo: un chilo di oppio sul mercato illegale costa 100–120 dollari, cinque volte il costo dell'oppio destinato all'industria farmaceutica.
"I dati contenuti in questo Rapporto sono chiaramente allarmanti, ma non dobbiamo allentare l'impegno: la strategia antidroga basata sullo sviluppo, la sicurezza e il buongoverno è l'unica strada percorribile per contenere droga e il terrorismo" .

Come rispondete a questi dati?

Ecco la risposta che mi hanno gentilmente inviato:

Gent.le sig. Rotesi,
l'On. Bonelli mi ha girato la sua mail in cui ci chiede come rispondiamo ad alcune dichiarazioni contrarie al provvedimento sull'acquisto di oppio a fini terapeutici.
Innanzitutto le posso dire che questa sperimentazione consentirebbe una coltura legale, circoscritta e controllata di una quantità ridotta di oppio per un uso destinato alla terapia del dolore e che esistono già interventi analoghi fatti in Turchia e India.
Inoltre con questa iniziativa si potrà sottrarre l'agricoltura ai ricatti dei criminali e ridurre fortemente gli incassi illegali. Le vorrei anche ricordare che in un articolo scritto sul Corriere della Sera dall'ex direttore dell'Economist, Bill Emmott, che è anche il mio ex direttore dato che sono stata corrispondente di questo giornale, in cui egli dice che questa idea potrebbe essere considerata pazza solo se si pensa all'oppio come l'essenza del male e che acquistarla, dunque, potrebbe solo incoraggiare i contadini afghani ad una coltura illegale, ma non è così perchè se questa operazione venisse gestita nel migliore dei modi [il grassetto è mio n.d.r.] potrebbe riscattare gli agricoltori sottraendoli al ricatto dei criminali, signori della guerra e talebani. Infatti il vero problema non è l'oppio, ma i costi di realizzazione che, come ricorda anche Emmott, è solo un ventesimo di quello che l'America spende in un anno per la guerra in Iraq e che il progetto potrà funzionale solo se i paesi occidentali, tra cui l'Italia, si impegnano a finanziarlo ogni anno.
Spero di avere soddisfatto le sue richieste e ,comunque, sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Tana de Zulueta


L' on. Tana de Zulueta è stata molto cortese, ma sottolineo il fatto che non ha poi risposto in modo preciso alla mia domanda.
Ripeto: di principio sono favorevole a questa iniziativa... MA ho seri dubbi che possa avere successo.
Tornate sul sito onuitalia e vedrete che:

Costa ha spiegato che quest'anno le coltivazioni si sono concentrate nel Sud del Paese, in particolare nelle province di Helmand e Kandahar, province nelle quali il controllo del governo è collassato sotto il peso della guerriglia, della droga, del crimine e della corruzione. [il grassetto è mio n.d.r.]
Come fare a comprare migliaia di tonnellate di oppio?
Se la produzione si concentra nel Sud del paese, zona sotto il controllo talebano, chi mandiamo?
Facciamo delle spedizioni militari che trasportino denaro all'andata e oppio al ritorno?
Non dimentichiamoci inoltre che i contadini hanno accumulato molti debiti nei confronti dei signori della droga; possiamo sperare che, una volta andati via i militari, le milizie non tornino a chiedere il conto?
Altro problema è la corruzione: il rischio che i soldi spariscano nel nulla è alto visto che probabilmente dovranno passare da più di una mano.

Io continuo a essere un po' perplesso, pur apprezzando l'iniziativa dei Verdi.

Voi che dite?

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