lunedì 29 gennaio 2007

Notizia del giorno...29/01

(ANSA) - BERLINO, 29 GEN - L'Unione europea ha annunciato oggi nuovi aiuti all'Afghanistan per un ammontare di 600 milioni di euro in quattro anni. I fondi sono destinati in particolare alla lotta contro la corruzione e il traffico di stupefacenti. Al termine di una riunione a Berlino della 'troika' europea e' stato comunicato che i nuovi finanziamenti andranno a sostenere la creazione di un nuovo sistema giudiziario in grado di contrastare al meglio la corruzione.
A questa notizia si affiancano quella della creazione, sempre in Afghanistan, di una forza di rapido intervento e le dichiarazione del presidente Karzai riguardo un tentativo di distensione dei rapporti con la guerriglia talebana.
L'occidente arranca nel tentativo di portare pace a queste persone che vengono da decenni di guerre e sottomissione. I talebani sono ancora fortemente presenti nel sud del paese, addestrano kamikaze e minacciano una nuova offensiva in primavera. La produzione di oppio afghano è al suo massimo storico (il 90% dell'eroina consumata in Europa proviene dai campi afghani). La povertà dilaga insieme allo scomparire della speranza in un futuro migliore.
Gli interessi in gioco sono enormi: a quello della popolazione del posto si affiancano quello della lotta al terrorismo, quello della ricerca di una vera vittoria militare e quello della lotta alla produzuine di droga.

Le vie praticate sono due: da una parte l'UE che trova fondi, dall'altra la Nato che trova soldati.

Inutile dire che tutto questo rischia di essere totalmente inutile. In Afghanistan l'occidente ha l'opportunità di portare avanti progetti di stampo non solo militare, ma anche sociale; la vera sfida è incidere positivamente sulla vita quotidiana delle persone. Solo così è possibile combattare l'odio e la povertà, i due veri nemici contro cui stiamo combattendo. L'odio nei confronti dell'invasore (perchè è questo in fondo che siamo) genera persone pronte a combattere, pronte a sacrificarsi. La povertà porta con sè la necessità di cercare in ogni modo un lavoro, una fonte di reddito. Non è colpa degli afghani se da occidente c'è una forte richiesta di oppio e non di grano, sempre ammesso che il grano possa crescere in quell'area geografica.

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