mercoledì 23 gennaio 2008

Un po' di poesia

Cantami, schermo, del Clemente Mastella
l’ira funesta e le dimissioni che
da Ceppaloni scossero a Roma
i Prodi messeri al governo condannati.
Da Santa Maria Capua Vetere, sette
sigilli infami per chi reato mai fe’.
Falso, associazione e abuso d’ufficio,
concussione, nella bocca del giudice
prossimo oramai alla pensione.

Rinchiusa nella abitazione aspetta, Sandra,
l’azione dell’eroe che sarà vincitore!
Egli ti ama, lo fa con ardore
e alla famiglia dedica il gesto di ribellione.
Lo zero otto che lo elevò a guardasigilli
ora è l’arma della riscossa!
Che gioiscano i di Ceppaloni figli.

“Prodi è caduto!” Un grido si alza,
tre voti, un’inezia, son la condanna
del giovane governo.
Giustizia fu.

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